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“Welsh!” davano gli anglo-sassoni ai britanni romanizzati a mò d’insulto, da cui deriva la parola inglese Wales per Galles, stesso senso dispregiativo con cui i “crucchi” chiamavano i vicini francesi e italiani, da welsch o walsch, nome di una tribù celtica al confine col mondo germanico.
Loro si chiamano Cymru, sono le tribù celtiche che nel V secolo si ritirano a Ovest davanti all’avanzata dei Sassoni, nelle terre meno appetibili dell’isola. Non che tutto d’un tratto in Britannia non ci fossero più Celti tranne che nelle terre a Ovest, come spesso accade negli “spostamenti” di popolazioni, i nuovi arrivati e gli “autoctoni” finiscono per fondersi (ho scritto spesso, non sempre) così nel Galles, la struttura del clan e lo spirito “celtico” (permettetemi il termine) finirono per prevalere, tant’è che il gaelico gallese è lingua ancora viva, parlata comunemente e materia di studi a scuola e nell’università.
Sono i Gallesi ad aver conservato una vastissima letteratura e mitologia “celtica” non ultimo il famigerato ciclo arturiano di cui il Galles è vero e proprio core della leggenda. Chi non ha letto Historia Regum Britanniæ, del monaco gallese Goffredo di Monmouth con la storia delle profezie di Merlino e il ritrovamento dei due draghi che causano il crollo delle fondamenta del castello di Vortigern? Il drago rosso sono i Cymru (e la sua effige campeggia sul vessillo gallese), quello bianco gli Anglo-Sassoni invasori!
L’altro tomo medievale è il Mabinogion con tanto di tradizioni risalenti all’età del ferro nonchè svariati riferimenti al ciclo arturiano.
Il Galles è un paese relativamente piccolo, situato sulle frange esterne dell’Europa, ma con molto da vedere e da fare. La bellezza dei suoi paesaggi ti stupirà: dalle catene di montagne rocciose alle lussureggianti vallate, dalla costa rocciosa alle antiche cittadine di mercato con antichi castelli arroccati in cima alle scogliere. In Galles troverai tutto questo e resterai senza fiato.